Condivisione, responsabilità, restituzione alla società e diffusione della cultura digitale. Concetti il cui significato è radicalmente cambiato e, in alcuni casi, è nato, nel giro di pochi anni, spesso influenzando le strategie di molte aziende. Ho avuto il piacere di approfondire questi temi con Rudy Bandiera, docente, giornalista e blogger.
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Negli ultimi anni l'uso sempre più diffuso di sofisticati modelli matematici, statistici e deterministici ha consentito alle istituzioni finanziarie di prendere decisioni strategiche, avendo a disposizione un nuovo livello di conoscenza. Nel contempo ha, però, condotto verso una nuova necessità: quantificare, misurare e gestire il rischio legato ai modelli utilizzati.
È inutile negarlo, il digitale ha trasformato (e sta trasformando) il modo di fare impresa. I consumatori vogliono entrare in contatto con le aziende in ogni canale che hanno a disposizione (sito web, social, app, store fisico, call center, ecc…). E le aziende devono essere pronte a soddisfare e prevedere
La digital transformation spazza come un vento tutti i settori industriali e promette di essere un motore per la competitività, la produttività e l’occupazione. Investire sul miglioramento delle competenze e il rafforzamento dei profili professionali è il punto di partenza per attuare la trasformazione di cui tanto si parla. Partendo
Il contesto che stiamo vivendo oggi è rappresentato perfettamente dalle parole di Moshe Vardi, professore di Computer Science alla University of Texas e esperto mondiale di robotica. Secondo Vardi, i progressi della scienza robotica e dell’intelligenza artificiale produrranno cambiamenti così drastici e repentini nel nostro modo di vivere e di fare business
“Un uomo può considerarsi veramente soddisfatto solo quando sa di aver servito appieno il suo padrone” (cit. Mr. Stevens, “Quel che resta del giorno” di Kazuo Ishiguro) Parecchi anni fa, ai tempi dei miei studi universitari, mi occupavo di teatro. Un giorno, nel ripetere un esercizio legato all’interpretazione di un
Esiste una teoria filosofica molto profonda che viene definita "la legge del decimo uomo”, secondo la quale, quando dieci persone affrontano un fenomeno o una situazione, nove affermano la stessa cosa. È compito del decimo uomo investigare su quel fenomeno, col presupposto che gli altri nove siano in errore. In
Nei primi anni '70 il Fejenoord e l’Ajax vincevano coppe campioni e campionati nazionali come se piovesse. Poi molti dei loro talenti vennero venduti a diversi club europei e iniziò la parabola discendente dei due team. Fu così che Rinus Michels, CT dell’Olanda nel ’74, costruì la nazionale che doveva
“Chiamo Fosbury tutti quei momenti in cui un processo raffinato di perfezionamento di una tecnica, di un gusto, di un’espressione, di un'intelligenza, di un modo di intendere il mondo, si spezza all’improvviso per l’avvento di un talento e di altre sotterranee forze all’opera che, contro ogni logica e sfruttando un passo
Oggetti fisici, sensori e connessione a Internet. In una parola, IoT. Dal computer in ogni casa, siamo passati al computer in ogni cosa. L’idea che gli oggetti che comunemente ci circondano possano dialogare tra di loro e diventare parte attiva della nostra esperienza di vita al lavoro, in viaggio, durante