Non il solito articolo sul Risk Management. L'importanza delle soft skill

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Il Risk Management è un tema centrale nel settore finanziario e se questo fosse uno dei soliti articoli dedicati al Risk Management, allora adesso dovremmo parlare della crisi del 2008, di come le autorità bancarie abbiano reagito, di quali rischi debbano essere gestiti in modo efficace, e così via. Questo, però, non lo è!

È invece un articolo su quanto siano importanti le soft skill nell’evoluzione ed innovazione dei processi di Risk Management come li conosciamo oggi.

Infatti, c'è un fattore che accomuna tutte le figure coinvolte nell’area rischio, dai team IT, agli analisti di business, fino ai dirigenti: sono tutti persone! Possono avere esigenze e competenze diverse, ma tutti reagiscono ai problemi, alle difficoltà, ai cambiamenti con un atteggiamento emotivo simile, che tutti noi condividiamo.

I dirigenti devono essere in grado di assumere una visione strategica del rischio e di gestire le sfide normative. Gli analisti di business hanno bisogno di nuove soluzioni integrate che rendano la loro vita più facile e consentano loro di trovare le risposte richieste dal business. I team IT devono trasformare i loro processi, per soddisfare le esigenze di più utenti. Ottenere la giusta risposta tecnica può aiutare a togliere un po' di stress dai processi di Risk Management.

C’è tuttavia un obiettivo condiviso dietro a queste esigenze, che in conclusione porta anche alla ricerca di soluzione tecnologica: affrontare il cambiamento e riuscire a farlo con successo. Le banche che rimangono fedeli ai modelli tradizionali e si rifiutano di cambiare difficilmente sopravviveranno nell'attuale panorama innovativo, ciononostante il cambiamento in sé è rischioso ed ha ovviamente delle implicazioni.

Quindi: come reagiamo solitamente al cambiamento? Come possiamo evitare degli schemi comportamentali dannosi? E soprattutto, come possiamo introdurre il cambiamento nel nostro business per migliorarlo?

La curva del cambiamento

Esiste un interessante modello di cambiamento, noto come curva di cambiamento o curva di transizione. È stato originariamente sviluppato per mostrare come le persone scendono a patti con le malattie terminali, ma si applica anche alla maggior parte dei processi di cambiamento, compresi quelli interni ad un'organizzazione.

Il primo stadio è la negazione. La fiducia è alta, perché le persone semplicemente si rifiutano di credere che stia succedendo qualcosa. Sfortunatamente, la realtà del cambiamento alla fine emerge, il morale e la fiducia tendono ad affondare e le persone iniziano ad arrabbiarsi. Questo spesso accade poiché le persone temono di perdere qualcosa: il loro lavoro, parte del loro team, o semplicemente il controllo su ciò che stanno facendo. Il cambiamento viene spesso visto negativamente perché la natura umana tende a dare priorità alle potenziali perdite rispetto ai potenziali guadagni.

Durante questa fase, i manager devono lavorare con i team per aiutarli a cambiare il loro modo di pensare. Devono aiutarli a superare la sensazione che stiano per perdere qualcosa, a vedere potenziale nel cambiamento. Le persone devono percepire che quanto stanno affrontando può aiutarli ad aggiungere o trasformare quello che hanno, piuttosto che a perderlo, che si tratti di competenze, di nuovi membri del team o di conoscenze - e che questa aggiunta sarà per loro preziosa.

Il cambiamento può aiutare ad aggiungere o a trasformare quello che si ha, piuttosto che a perderlo, che si tratti di competenze, di nuovi membri del team o di conoscenze. E questo vale anche per i processi di Risk Management. Click To Tweet

Attraverso questo processo, le persone cominciano a vedere il cambiamento da una prospettiva diversa, e diventano più positive pensando a come sfruttarlo al meglio. Finalmente guardano al futuro ed esplorano le opzioni. La fiducia e il morale aumentano di nuovo man mano che cresce anche l'accettazione del cambiamento stesso.

Muoversi attraverso il cambiamento

È importante riconoscere che il cambiamento sta avvenendo e che può essere spaventoso, perché sia possibile vederne il potenziale, agire per accoglierlo e trarne un reale valore aggiunto.

Lavorando con i clienti sui processi di Risk Management, vediamo questi schemi ripetersi di continuo. La trasformazione è necessaria per controllare e affrontare i rischi e può essere difficile da gestire. Tuttavia, se gestito correttamente, questo processo di cambiamento può portare enormi vantaggi. Sottoporsi a stress test è un requisito normativo - ma può anche aiutare le banche a capire quali siano i rischi presenti e iniziare a gestirli in modo più efficace.

In diversi progetti di implementazione in ambito rischio i clienti hanno iniziato cercando una soluzione a un problema normativo. Tuttavia, spesso hanno scoperto di aver ottenuto molto conoscendo i dati in loro possesso. Invece di lasciarli inutilizzati hanno potuto utilizzarli per scoprire di più sulla loro clientela e quindi fornire nuovi prodotti o servizi più efficaci.

L'importanza delle soft skills - e una nuova prospettiva

There is no business that I’ve found yet that from the right direction you can’t see something that people can get excited about. - John P. Kotter

Nel mio ruolo di customer advisory, impiego la mia conoscenza funzionale e tecnica per aiutare i nostri clienti a migliorare le loro attività. Però, cerco anche di sostenerli nel comprendere meglio il cambiamento perché una prospettiva diversa può indirizzare verso strade e percorsi più efficienti. Le soft skill sono sempre più importanti, anche o forse soprattutto in un business specifico e tecnico come quello del Risk Management.

 

 

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About Author

Giada Scalpelli

Curiosity has always been a driver in Giada's life and, therefore, throughout her whole academic and professional path. Curiosity leads us to create new opportunities, learn innovative concepts, face stimulating challenges, and, ultimately, grow professionally. Giada is part of the Customer Advisory Risk Management team at SAS Italy. In this role, she helps clients to deal with the many challenges of Credit Risk topics as IFRS9, Stress Testing and Regulatory Capital. Before joining SAS and after a long period abroad, during which she studied at Universiteit Leiden and at CWI, the national research center for Mathematics and Informatics in the Netherlands, she graduated in Mathematics at Università degli Studi di Padova with full marks.

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