Secondo diverse fonti, il volume di dati archiviati e gestiti nei sistemi IT aziendali cresce con un tasso annuo del 20-40% dal 2010. Stiamo vivendo una nuova era di innovazione e di disruption digitale, in un mondo iperconnesso, caratterizzato da mobility, oggetti intelligenti, interazioni online e reti veloci. Vincere sul mercato significa oggi sfruttare l’enorme bacino informativo a disposizione per capire e affinare i processi di business, promuovendo servizi alternativi e appealing. Le stime di Gartner rivelano che Ceo e senior executive riconoscono il digital change come motore per rivoluzionare il settore (50% dei rispondenti) e per aumentare significativamente i profitti (84%).
Il salto di pensiero è evidente: la digital disruption è qui e ora, ma soprattutto è urgente e inevitabile. La domanda non è più se abbracciare il cambiamento ma piuttosto come fare innovazione nel modo più corretto, veloce, proficuo. Gli advanced analytics sono la chiave di lettura della realtà contemporanea: permettono di mettere ordine nel caos informativo, trovare relazioni tra dati, suggerire preziosi insight, prevedere scenari di business e segnalare rotte strategiche.
Ma se le tecnologie per affrontare le sfide digitali sono mature, la via praticabile non è così certa e ogni azienda dovrà tracciare su misura il percorso ideale secondo le peculiarità del proprio business, dell’organizzazione, dei processi operativi. Bisogna muoversi su terreni inesplorati, facendo i conti con alcuni fenomeni che stanno stravolgendo il modo di fare impresa e innovazione e di vivere il quotidiano.
- I social media innanzitutto, che da strumenti di interazione e condivisione sono diventati il mezzo principe per costruire il customer journey.
- I big data che trasformano ogni persona e ogni oggetto in un centro propulsore di informazioni e connessioni.
- L’IoT che collega tutto alla Rete e rende Internet così capillare nell’esperienza quotidiana da risultare invisibile, scontato, non più percepito (il Ceo di Google Eric Schmidt sostiene appunto che “scomparirà”).
- L'intelligenza artificiale, che aggiunge alle macchine capacità cognitive per svolgere attività di basso profilo, lasciando all’uomo le mansioni di più alto livello.
Come affrontare questo scenario dirompente? Se gli analytics sono il comune denominatore per fronteggiare il sovraccarico informativo, la condivisione di casi d’uso, pareri di esperti e visioni di chi vive in prima persona la trasformazione (tecnologica e di business) rappresenta un punto di partenza e riflessione interessante per calibrare la digital strategy aziendale e portare innovazione.
Il nuovo itasascom, completamente riprogettato nel layout grafico e nello stile narrativo, offre un valido strumento di confronto e comprensione sui temi dell’innovazione, della digital transformation e degli advanced analytics.
Oggi la comunicazione è fin troppo abbondante: ci sono tantissimi canali e fonti per cui diventa difficile ottenere rapidamente l’informazione attendibile e di pertinenza. Il business corre e bisogna riuscire a stare al passo con i tempi, arrivando subito al nocciolo della questione senza perdite di tempo nella ricerca delle notizie di interesse. Il restyling di itasascom è stato pensato proprio per rispondere alle reali esigenze del lettore e offrire una fruizione immediata, chiara, intuitiva, con la volontà di mettere in primo piano le persone che tutti i giorni con le loro idee e le loro capacità portano l’innovazione al centro delle strategie aziendali.
Tutto questo si traduce in una grande attenzione ai contenuti, agli approfondimenti digitali, alla qualità delle immagini e delle illustrazioni per una comunicazione veloce e visuale. Crediamo infatti che alla crescente complessità dei fenomeni debba corrispondere l’immediatezza e la semplicità di saperli raccontare.
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