A pochi giorni dalla XI edizione di SAS Forum Milan, mi piace tirare le somme di questo grande evento che ogni anno accoglie sempre più visitatori e che conferma la centralità del tema degli analytics nelle aziende pubbliche e private. Siamo partiti due anni fa con un'idea chiara di storytelling e un claim "Building the Analytics Culture" capace di attrarre persone interessate a questo tema e gettare le basi per una community oggi più che mai attiva. Abbiamo proseguito nel 2015, spostando il focus su "Analytics for Everyone" per mettere la luce sulla democratizzazione degli Analytics, un processo ancora in corso che ha visto il tema spostarsi da argomento di nicchia a vero e proprio trend di mercato. L'edizione di quest'anno, dal titolo Analytics Everywhere, ha chiuso un cerchio confermando la pervasività e diffusione degli strumenti analitici in tutti gli ambiti. Oggi sappiamo che nell’analisi ed utilizzo dei dati è l’approccio mentale, la propria personale visione e attitudine, che dirige e condiziona le azioni future. Gli analytics sono dappertutto e in questo contesto riflettere, saper decidere ed agire di fronte a numeri e fatti è un processo che implica al contempo intuito, agilità, flessibilità, coordinamento, rigore e forza.
In questo scenario, una forte spinta arriva dall'IoT. Attualmente nel mondo circolano dieci miliardi di smart object (nel 2020 saranno 50 miliardi) che generano e trasmettono alla rete enormi volumi di dati. L'IoT coinvolge molti aspetti della nostra quotidianità e fa lievitare esponenzialmente il volume dei dati da gestire e analizzare, aprendo le porte a nuovi modelli di business e all'offerta di servizi inediti. L'opening session di SAS Forum 2016 ha confermato alla vasta platea che la chiave per uscire dal caos informativo sono gli Advanced Analytics: solo sfruttando i dati e utilizzando intuito e conoscenza condivisa è possibile prendere decisioni e innovarsi.
Tutti gli ospiti della plenaria (Stefano Mancuso, Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, Università di Firenze, Barbara Cominelli, Direttore Commercial Operations and Digital in Vodafone Italia, Tamara Dull, Director of Emerging Technology for SAS Bests Bractices, Paolo Bruttini, Socio-analista e consulente di sviluppo organizzativo, Mauro Maldonato, Psichiatra e professore di psicopatologia generale presso l’Università della Basilicata, Andrea Nelson Mauro e Alessio Cimarelli, data journalist e data scieintist) hanno acceso i riflettori di un mondo in continua trasformazione, adattamento. Un processo che vede il susseguirsi di momenti di fragile equilibrio, di una danza - la vita - che oscilla tra conoscenza e innovazione. Alla ricerca di strumenti e modi per anticipare il cambiamento. Affascinanti speech ci hanno mostrato l'intelligenza collettiva delle piante, le opportunità e i rischi dell’Internet delle Cose, la smart customer journey, che viviamo anche in prima persona. L'avvento dei Big Data ha cambiato anche il volto dell'organizzazione, che oggi hanno bisogno di leader aperti e illuminati, capaci di valorizzare il team e lavorare in maniera fluida e trasparente.
Ma un momento, più degli altri, è stato capace di togliere il fiato a tutti noi presenti e sintetizzare i tanti concetti e idee emerse nel corso della mattinata. È stata la performance di Miyoko Shida Rigolo, coreografa e ballerina Zen che con la sua esibizione, sovrapponendo tredici rami di palma e una piuma senza alcun ausilio, se non la gravità e l’equilibrio, ci ha mostrato che l'analisi, lo studio e la concentrazione sono fattori determinanti per raggiungere i propri obiettivi. Senza dimenticare intuito ed emozione.
Sul sito SAS Forum Milan puoi trovare una sintesi dell'opening sessione, oltre alle immagini e video della giornata